Fa bene o fa male?
In realtà, capire oggi giorno cosa faccia bene e cosa faccia male è un’impresa difficile quasi impossibile! Si dice tutto e il contrario di tutto. Cosa fare per riuscire a non commettere errori di cui un giorno potremo pentirci?
Io ho deciso di seguire le indicazioni del Dottor Berrino che dopo una lunghissima carriera dedicata alla ricerca e alla cura dei tumori ha davvero molto da raccontare.
Questo simpatico e distinto Dottore, a differenza delle apparenze, non è clemente nei confronti nè dell’industria alimentare nè delle case farmaceutiche, per non parlare dell’opinione apertamente espressa nei confronti della classe dei medici.
Indicazioni a parte, ciò che ha davvero dato una svolta alla mia vita alimentare è stata la bellissima frase che ripete quasi sempre nelle sue conferenze, presa in prestito da Micheal Pollan, giornalista e saggista statunitense: “Quando andate al supermercato andateci sempre accompagnati dalla vostra bisnonna (se non l’avete più immaginatela) e tutto quello che la vostra bisnonna non riconosce come cibo… non compratelo”.
Ciò vuol dire eliminare tutti i cibi lavorati industrialmente che, attraverso processi più o meno discutibili, partono dagli alimenti naturali, per togliere qualcosa e aggiungere qualcos’altro, al fine di chiarificare, conservare, arricchire … il tutto per creare prodotti che potranno rimanere sugli scaffali per anni con coloratissime etichette che ripetono in continuazione che ci fanno così tanto bene alla salute.
Ma ne siamo cosi sicuri?
Il Dottor Berrino qualche dubbio ce l’ha e propone un consiglio semplicissimo: mangiate come mangiavano i vostri bisnonni!
Ma perché non ci siamo arrivati da soli? Perché mangiamo cibo spazzatura per poi ricorrere ai ripari ingerendo integratori di vitamine e sali minerali? Non è meglio mangiare una bella mela e delle verdure fresche?
Nel mio piccolo ho cominciato ad applicare quel consiglio: ho eliminato tutto ciò che è raffinato a cominciare dallo zucchero, poi ho eliminato le farine raffinate ed ancora il riso brillato.
Mi sono però chiesta perché tutto questo cibo raffinato facesse cosi tanto male. E cosi mi sono documentata cominciando dai carboidrati, di cui ora vi parlerò.
Non si può trattare di carboidrati senza parlare di cereali. Non che siano gli unici a contenerli, ma in essi la percentuale è sicuramente predominante rispetto a quella presente in ortaggi e legumi.
Non tutti i cereali sono però uguali, soprattutto non lo sono quelli raffinati e quelli integrali.
Oltre a sali minerali e vitamine, i cereali integrali contengono carboidrati complessi, al contrario dei cereali raffinati che per lo più sono composti da zuccheri e quasi sempre privi di fibre, sali minerali e vitamine.
E questo costituisce un problema? Di fatto sì, vediamo perché.
I carboidrati complessi sono lunghe catene composte da zuccheri semplici, come glucosio e fruttosio. Il nostro organismo non riesce ad assimilare i carboidrati complessi se non sotto forma di zuccheri semplici. Per cui, dalla masticazione, parte un lungo processo di digestione che serve per scomporre i carboidrati complessi in forma semplice. Questi zuccheri semplici riescono ad attraversare le pareti intestinali e raggiungere, tramite il flusso sanguigno, i vari organi a cui forniscono energia. Oltre ad elaborare gli zuccheri, la digestione deve occuparsi anche di fibre, sali minerali e vitamine e dato che questo processo è complesso e richiede tempo, gli zuccheri semplici vengono rilasciati piano piano nel sangue senza causare innalzamenti repentini del livello di zuccheri.
Cosa succede invece quando ingeriamo un prodotto raffinato? Siccome i carboidrati risultano privi di fibre, sali minerali e vitamine e contengono per lo più zuccheri, durante la digestione questi ultimi vengono rilasciati in quantità elevata nel sangue in un tempo inferiore a quello richiesto per i cereali integrali, aumentando velocemente il livello di zuccheri nel sangue.
Se fossimo poi pronti per una corsa o per un duro lavoro nei campi, consumeremmo tutti gli zuccheri ingeriti, ma ahimè la maggior parte di noi dopo un pasto si siede davanti ad una scrivania o su un divano durante il fine settimana. Che se ne fa il nostro corpo di tutti gli zuccheri ingeriti? Parte un meraviglioso meccanismo che da sempre ha funzionato per immagazzinare l’energia per i tempi di carestia che non fa altro che trasformare gli zuccheri in grassi …
Questo processo di immagazzinamento abbassa il livello degli zuccheri nel sangue e noi, dopo un momento di carica iniziale, ci sentiamo stanchi e appesantiti dal famoso abbiocco pomeridiano.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che livelli alti di zuccheri nel sangue sono davvero dannosi alla salute.
Arricchiamo quindi la nostra tavola di cereali integrali e torniamo a mangiare cibo vero!